Antonella Saracco è nata sulle colline di Nizza Monferrato (Asti) da un’antica famiglia contadina. Vive a Govone (Cuneo).
Dopo la maturità magistrale all’Istituto Nostra Signora delle Grazie di Nizza Monferrato, si è diplomata in Servizio Sociale presso il Magistero degli Studi Sociali di Catania, città dove ha vissuto, studiato e insegnato dal 1976 al 1982.
Tornata in Piemonte, ha poi conseguito all’Università di Torino la laurea quinquennale in Scienze dell’Educazione, successivamente la laurea magistrale in Lettere e Filosofia e, infine, la laurea triennale in Servizio Sociale.
Ha operato a lungo negli ambiti dell’assistenza sociale, dell’insegnamento, della formazione professionale, della ricerca e della docenza universitaria.
Già cultrice della materia in Psicologia Dinamica presso la Facoltà di Psicologia e, in seguito, professore a contratto di Didattica Integrativa di Sociologia presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università degli Studi di Torino, ha all’attivo numerose pubblicazioni.
È autrice della biografia di Stefania Belmondo Più veloci di aquile i miei sogni (Sperling & Kupfer, 2003) e della sua riduzione per bambini, illustrata e animata da Ugo Nespolo, La favola vera di Stefania Belmondo, più veloce dell’aquila (Daniela Piazza, 2006).
Ha curato numerosi volumi di studi e ricerche in ambito psicologico e sociologico, tra cui Ristorazione e cultura del territorio. Il modello formativo dell’Agenzia delle Colline Astigiane di Agliano Terme, con prefazione di Carlo Petrini (Franco Angeli, 2008) e tre saggi relativi alla Formazione Professionale, editi da Regione Piemonte e Università degli Studi di Torino.
È inoltre autrice del romanzo storico Complice il castello (Daniela Piazza, 2006), tratto dal racconto del professor Edoardo Borra, medico personale di Amedeo di Savoia, duca d’Aosta.
Con la novella Filari è stata premiata alla I edizione del Premio Nazionale di Novella “Carlo Cocito” di Montà d’Alba (1987); con l’omonima raccolta di novelle (Daniela Piazza, 2005) ha vinto il concorso “Il vino nella letteratura, nell’arte, nella musica e nel cinema”, indetto dal Centro Studi Cesare Pavese di Santo Stefano Belbo (2008); con il romanzo inedito Il primo giro di pietre ha ottenuto una menzione di merito al Premio Cesare Pavese (2018).